22 marzo 2015
Il 22 marzo ci siamo recati a Murta con le Prof. Calcagno e
Masnata per fare un sopralluogo del cimitero. Nelle settimane precedenti alla
visita, ci siamo preparati con diverse attività e soprattutto con la lettura, in
italiano e inglese, di alcuni epitaffi tratti dall’ Antologia di Spoon River
di Edgar Lee Masters e di “Elegy
written in a country churchyard” di Thomas Grey perché il cimitero di cui
parla il poeta inglese richiama l’ambientazione del campo santo di Murta.
Prima di addentrarci nella lettura delle varie opere poetiche, la
prof. Calcagno ci ha fatto fare una ricerca sul cimitero polceverasco, avvalendoci
soprattutto del libro “Memorie della Parrocchia di Murta”
di Don Luigi Persoglio e abbiamo scoperto che fu inaugurato nel 1835. Persoglio propone anche un elenco di
nominativi di persone sepolte all’epoca della stesura del libro nel 1873.
Per cercare di ricostruire l’atmosfera degli anni di costruzione
del cimitero, abbiamo lavorato in inglese sulla differenza tra il paesaggio
rurale di fine ‘800 e il panorama che si può vedere oggi dalla collina di Murta,
partendo dalla lettura di un brano di Hard Times di Charles Dickens.
Una volta arrivati a Murta, abbiamo fatto qualche domanda ad un
abitante. Ci ha raccontato che le ultime persone sepolte nel cimitero erano gli
abitanti della villa Accame, anche se probabilmente qualche famiglia avrebbe
ancora il diritto di sepoltura, ma la gente preferisce utilizzare il cimitero
della Biacca. Inoltre, il sig. Alberto ci ha raccontato che quando era più
giovane si è occupato di ripulire il cimitero insieme ad alcuni amici.
Dopo essere scesi per la ripida strada che conduce dalla chiesa
di San Martino al cimitero, abbiamo riletto qualche brano del Persoglio, poi
siamo entrati con un po’ di timore ed eccitazione nel campo santo per cercare
le lapidi nominate nel libro.
Con grande sorpresa abbiamo trovato quella di De
Barbieri Francesco, morto nel 1862. E’ stato emozionante togliere l’edera e far
venire alla lue il busto sulla tomba.
Poi abbiamo fotografato le lapidi più leggibili e preso nota
dei nomi, per costruire i personaggi dei nostri epitaffi dell’Antologia del
cimitero di Murta.
Le insegnanti ci hanno fatto notare anche le piante tipiche dei cimiteri: le siepi di mirto e i cipressi.
Purtroppo abbiamo dovuto constatare lo stato di semi abbandono del cimitero che avendo tombe molto antiche, secondo noi e' un bene storico prezioso che andrebbe tenuto meglio.
E’ stato un lavoro interessante e la visita al cimitero ci
aiuterà a portare avanti al meglio questo progetto così impegnativo che
continuerà nei prossimi mesi e speriamo che sia di stimolo a chi di dovere per tornare a prendersi cura di questo pezzo di storia della valpolcevera.
Mergana LLeshi