mercoledì 10 dicembre 2014

Da Spoon River a Murta


Un cimitero non è un luogo morto. Ogni tomba, ogni lapide nasconde una storia, una vita fatta di ricordi, emozioni, gioie e dolori. Un cimitero può raccontare molto, specialmente se è affascinante come quello di Murta: tesoro nascosto della nostra vallata che i ragazzi della 3D guidati dalle Prof. Maria Gabriella Calcagno e Sabrina Masnata faranno rivivere attraverso un lavoro di ricerca e scrittura creativa in italiano e in inglese.
Lo storico Don Luigi Persoglio racconta nella sua opera "Memorie della Parrocchia di Murta" che fu consacrato nel 1835, anche se a quella data ospitava già la tomba della prima vittima del colera del paese polceverasco, la Signora Rossi Chiara, villeggiante Genovese di 48 anni. Cercheremo di immaginare le storie di quanti sono ancora sepolti sulla collina, per rendere loro omaggio e per far conoscere questo piccolo gioiello dell'arte monumentale  ottocentesca che deve essere tutelato e preservato.


Il progetto è partito dall'ascolto, guidato dal Professor Andrea Podestà, di alcune delle canzoni che Fabrizio De Andrè ha scritto ispirandosi alla Spoon River Anthology di Edgar Lee Masters (1915) e raccolte nell'album "Non al denaro, non all'amore né al cielo" del 1971.

La collina di Spoon River. Foto di William Willinghton
 
 
La Collina
 
Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso?
Tutti, tutti, dormono sulla collina.
Uno trapassò in una febbre,
uno fu arso in miniera,
uno fu ucciso in rissa,
uno morì in prigione,
uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari -
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.


Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie,
la tenera, la semplice, la vociona, l'orgogliosa, la felicie?
Tutte, tutte, dormono sulla collina.


Una morì di un parto illecito,
una di amore contrastato,
una sotto le mani di un bruto in un bordello,
una di orgoglio spezzato, mentre anelava al suo ideale,
una inseguendo la vita, lontano, in Londra e Parigi,
ma fu riportata nel piccolo spazio con Ella, con Kate, con Mag -
tutt, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina.


Dove sono zio Isaac e la zia Emily,
e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton,
e il maggiore Walker che aveva conosciuto
uomini venerabili della Rivoluzione? *
Tutti, tutti, dormono sulla collina.


Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra,
e figlie infrante dalla vita,
e i loro bimbi orfani, piangenti -
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.

Dov'è quel vecchio suonatore Jones
che giocò con la vita per tutti i novant'anni,
fronteggiando il nevischio a petto nudo,
bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti,
né al denaro, né all'amore, né al cielo?
Eccolo! Ciancia delle fritture di tanti anni fa,
delle corse di tanti anni fa nel Boschetto di Clary,
di ciò che Abe Lincoln
disse una volta a Springfield.


THE HILLWhere are Elmer, Herman, Bert, Tom and Charley,
The weak of will, the strong of arm, the clown, the boozer, the fighter?
All, all are sleeping on the hill.
One passed in a fewer,
One was burned in a mine,
One died in a jail,
One fell from a bridge toiling for children and wife -
All, all are sleeping, sleeping, sleeping on the hill.
Where are Ella, Kate, Mag, Lizzie and Edith,
The tender heart, the simple soul, the loud, the proud, the happy one?
All, all are sleeping on the hill.


One died in shameful child-birth,
One of a thwarted love,
One at the hands of a brute in a brothel,
One of a broken pride, in the search for heart's desire,
One after life in a far-away London and Paris
Was brought to her little space by Ella and Kate and Mag -
All, all are sleeping, sleeping, sleeping on the hill.


Where are Uncles Isaac and Aunt Emily,
And old Towny Kincaid and Sevigne Houghton,
And Major Walked who had talked
With venerable men of the revolution? -
All, all are sleeping on the hill.


They brought them dead sons from the war,
And daughters whom life had crushed,
And their children fatherless, crying -
All, all are sleeping, sleeping, sleeping on the hill.

Where is Old Fiddler Jones
Who played with life all his ninety years,
Braving the sleet with bared breast,
Drinking rioting, thinking neither of wife nor kin,
Nor gold, nor love, nor heaven?
Lo! he babbles of the fish-frys of long ago,
Of the horse races of long ago at Clary's Grove,
Of what Abe Lincoln said
One time at Springfield.

Il Giardino segreto: Visita alla Biblioteca Civica Piersantelli- 3B

 
Giovedì 27 novembre la classe III B è andata in visita alla Biblioteca Civica Piersantelli di Bolzaneto.

Arrivati in biblioteca, abbiamo fatto silenzio per non disturbare. Ci siamo recati in una delle tante sale in cui è possibile studiare, leggere e fare ricerche. Ci siamo disposti intorno ai tavoli e la professoressa ha iniziato a descrivere il funzionamento di una biblioteca di quartiere. Ci ha spiegato che le biblioteche civiche sono mantenute dal Comune attraverso le tasse pagate dai cittadini.

Abbiamo osservato i libri, divisi sugli scaffali in base agli argomenti, e l'insegnante ci ha spiegato che le ogni volume ha un'etichetta con numeri e lettere (collocazione), che servono per sistemarli nel posto giusto e ritrovarli agevolmente.

Abbiamo fatto un giro per le sale e il bibliotecario ci ha spiegato che i libri di narrativa, oltre alla classificazione che abbiamo osservato precedentemente, sono divisi per genere (fantasy, horror, gialli, fumetti, ecc.) e hanno etichette di colori diversi. Ci ha anche spiegato il funzionamento del prestito: è possibile tenere un libro in prestito per 30 giorni se si è iscritti al sistema bibliotecario urbano; per i minori di 15 anni, per avere la tessera è necessaria una manleva dei genitori.

Abbiamo chiesto al bibliotecario se era possibile recarsi nella sezione per ragazzi, lui ci ha mostrato la strada e siamo saliti in una mansarda piena di libri per i più giovani. La professoressa ci ha fatto notare che c'è uno “spazio morbido” per i bambini più piccoli, dove è possibile sedersi sul pavimento e condividere la lettura ad alta voce.

Dopo abbiamo salutato e ringraziato il bibliotecario e siamo ritornati a scuola.

 

[Relazione di Sara D., con integrazioni tratte dalle relazioni degli compagni]



Diario di Bordo 1B - Visita a Villa Ghersi-Carrega-



Diario di bordo della classe I B

 

Giovedì 20 novembre io, la mia classe e le professoresse siamo andati a osservare gli alberi di villa Ghersi-Carrega per iniziare il nostro studio della vegetazione del quartiere.

Appena siamo arrivati abbiamo notato una grande piazza, un palazzo e gli alberi. La professoressa Bianchi ci ha raccontato che, quando fu costruita, la villa era formata soltanto da un corpo quadrato al quale in seguito sono state aggiunte le ali laterali.

L'anno scorso, quando ho vinto un concorso di arte, sono entrata dentro la villa per la premiazione. All'interno ci sono molte scale. Mia nonna mi ha fatto vedere dove era la sua aula scolastica. Infatti, la villa per un periodo è stata trasformata in scuola elementare e media e mia nonna ha frequentato lì le scuole.

[Bianca]

 

Ora nella villa c'è la sede del Comune ed è stata ristrutturata recentemente.

[Giulio]

 

Villa Ghersi-Carrega è stata costruita nel Seicento. Una volta aveva un grande giardino, che poi è stato diviso in due parti ed ora è pubblico.

Nel giardino abbiamo visto quattro alberi: il ligustro, la magnolia, il leccio e il tasso. Ci sono anche molte piante d'alloro. La professoressa Gandolfi ci ha spiegato che molti degli alberi del giardino sono stati tagliati e al loro posto sono stati piantati gli arbusti di alloro, la cui manutenzione è meno costosa.

[Samari]

 

A me è piaciuto un albero in particolare, la magnolia, soprattutto per i suoi frutti, che sembravano delle pigne al cui interno ci sono dei frutti rossi che sembrano caramelle.

Le professoresse ci hanno detto che in un edificio basso del cortile una volta c'era la scuderia, dove la famiglia Carrega metteva i cavalli. Attaccati ai muri ci sono dei grossi ganci dove questi venivano legati.

La professoressa Bianchi ci ha spiegato che la villa è stata costruita da Simone Ghersi, che poi la vendette alla famiglia Carrega. Questi signori la usavano come casa di campagna.

[Ludovica]

 

Ho cercato di immaginare il tempo in cui la villa era usata come dimora di campagna; allora era una villa maestosa, con un ampio giardino all'inglese, da far venire invidia a chiunque, con i cavalli e le portantine e una barchetta per attraversare il torrente.

È interessante osservare che, a quei tempi, per i nobili fare bella figura era molto importante e ci riuscivano anche solo abbellendo il loro giardino con alberi pregiati.

[Benedetta]

 

 

Nel cortile c'è anche la nicchia di un ninfeo, dove probabilmente una volta c'erano una vasca e una statua che raffigurava una divinità legata al mare. La statua ora non c'è più, ma è rimasta lo spazio in cui era collocata.

[Giorgia]

 

Durante la visita ho immaginato come poteva essere la villa nei secoli passati senza i palazzi intorno, senza i cespugli di alloro, con l'erba al posto dell'asfalto e della ghiaia.

Gli alberi scelti per abbellire la villa erano dei sempreverdi, belli anche in inverno e autunno.

[Stefano]

 

Mi sembrava di trovarmi in campagna  e di vedere la mia aiuola di aromatiche ad Avegno, vicino a Recco, con tutte quelle piante d'alloro che emanavano un profumo aspro. C'erano anche la parietaria, che ricopriva il muro come un tappeto verde scuro, e una pianta con frutti simili a soffioni.

A causa dell'alluvione il giardino più bello della villa era chiuso, ma dal cancello si vedeva un albero di tasso.

Il leccio mi sembrava un enorme mantello verde e c'era un'altra magnolia con grandi e belle foglie lucide.

[Davide]

 

Oltre a effettuare un'osservazione scientifica dovevamo stare attenti allo stato di mantenimento di questo giardino pubblico. La mia impressione al riguardo è che troppa gente usa gli spazi verdi senza rispettarli. Così anche a Villa Carrega, dietro ai cespugli, abbiamo visto spazzatura, lattine e plastica. Le cortecce degli alberi, invece, non mostrano segni di vandalismo.

L'impressione che mi ha fatto questo parco è stata abbastanza malinconica, perché si vede che è poco curato e rispettato da chi lo frequenta.

[Giovanni]

 

Abbiamo visto un albero di fico cresciuto in un muro. La professoressa di scienze ci ha spiegato che i suoi frutti sono piccoli e non molto buoni da mangiare.

Io ho notato che il parco è molto sporco e non è tenuto bene e questo mi dispiace molto perché potrebbe essere un giardino dove i bambini possono giocare senza pericolo.

[Sara R.]

 

Ora che la villa è diventata di proprietà del Comune secondo me è stata rovinata a causa di una scarsa manutenzione e di una scarsa vigilanza.

[Sara T.]

 

Nel cortile ci sono dei giardinetti e un campetto da calcio con una porta costruita da dei ragazzi.

Ci sono tanti tipi di alberi: leccio, tasso, magnolia e ligustro. La professoressa ci ha spiegato che il tasso nei tempi antichi era chiamato “albero della morte” perché le sue foglie sono velenose.

[Luca P.]

 

Nel parco della villa che ospita il Municipio, c'è un'area giochi per i bambini che sarebbe molto bella, ma purtroppo è mal tenuta: la siepe non è curata e le panchine sono sporche.

Secondo me, avere spazi verid nelle città è molto importante, perché offrono alle persone la possibilità di trascorrere del tempo all'aria aperta. Purtroppo, gli spazi a disposizione non sono molti  e i pochi che ci sono, spesso, sono mal tenuti, anche a causa della gente che li sporca.

[Federico]

 

Io vado a giocare a calcio con i miei amici nel campetto. A me la villa piace, ma vorrei che nelle aiuole ci fosse più erba e tornasse bella come era in passato.

[Keidi]

 



 

mercoledì 26 novembre 2014

Alberi che passione!

Schede botaniche realizzate in inglese dalla 3A e dalla 3D. La lingua straniera utilizzata come strumento di studio scientifico. Piccoli parlanti crescono!




L'albero racconta 1B - Diario di bordo


Diario di bordo - Classe I B

 

“L'albero racconta...”

 

Un giovedì del mese di ottobre la professoressa di italiano ha consegnato libri e racconti da leggere a tutti noi, divisi in gruppi di due o tre alunni.

I testi riguardavano lo stesso argomento: gli alberi e la vegetazione. Si trattava di miti, favole, fiabe, leggende e descrizioni di riti e credenze di popoli antichi o provenienti da diversi paesi (Sumeri, Greci, Romani, Celti, Indù, Maya...).

Ciascun alunno ha letto silenziosamente, con il suo compagno di banco, il testo che gli era stato assegnato. Dopo la lettura l'insegnante ha distribuito delle schede con delle domande che riguardavano il racconto. Tutti gli alunni hanno risposto sul quaderno indicando il titolo della storia, il tipo di testo, il popolo che l'ha ideato, il luogo di origine e, infine, la funzione del racconto. Si richiedeva anche di comporre un pensiero sul racconto letto, descrivendo come gli alberi e la vegetazione erano presentati nel racconto e cosa rappresentavano per il popolo che l'aveva elaborato.

Quando tutti hanno finito, la professoressa ha fatto presentare ad alta voce le storie e condividere le opinioni e le idee. Abbiamo osservato che molti miti e storie antiche hanno elementi in comune e che in molti di essi gli alberi assumono un ruolo molto importante.

Il giorno seguente l'insegnante ci ha distribuito due sagome di cartoncino a forma di foglia. Su una di queste, di colore giallo, bisognava scrivere la scheda del racconto, già preparata sul quaderno; sull'altra, arancione, bisognava riportare la riflessione sul suo significato.

I primi gruppi che hanno terminato sono stati chiamati alla cattedra per costruire con della carta da pacchi marrone la sagoma di un albero su un cartellone bianco. Infine, ciascuno ha attaccato le foglie ai rami e la professoressa ha appeso il cartellone al muro dell'aula. 

[resoconto a cura di Davide e Sara T.]



 




mercoledì 12 novembre 2014

I contenuti del progetto

Ecco la scheda contenuti del progetto: geologia, scienze, storia e letteratura per conoscere il nostro territorio.

 Valpolcevera: terra da vivere, riscoprire e preservare
Argomenti trattati dalle classi:
Classi
Argomenti

1A
Coltivare in modo biologico:
percorso scientifico sul tema del compostaggio: i processi chimico-biologici che trasformano il rifiuto in concime fertile.
La compostiera e il giardino scolastico (partecipazione al concorso del V Municipio Valpolcevera "Questo non è un rifiuto")
Finestra sul mondo:I giardini nella cultura Britannica.
 

2A
Gli alberi: simbolo di vita nelle diverse culture.
Esplorando la storia del territorio: Il Castagno e la cultura contadina. Proprietà nutritive della castagna.
Erbe, piante e orti urbani

3A
Alberi: custodi del tempo;
Cambiamenti climatici: cause; conseguenze; rimedi.

1B
Il verde nel nostro quartiere: dalla conoscenza alla cittadinanza attiva

2B
Alla scoperta del cibo biologico: la cultura dell’orto. Gli orti urbani


3B
Il Giardino segreto: riorganizzazione della biblioteca scolastica.
Coltiviamo le menti: lettura, libri e biblioteche come “semi” formativi fondamentali.

1C
Il ritorno alla terra. A spasso nel bosco: funghi e muschi per misurare l'inquinamento.

2C





 
“La rivoluzione industriale in valle”
 La Valpolcevera delle industrie: la trasformazione del territorio e le conseguenze ambientali
Alimentazione: Saggezza contadina, slow food in Liguria e il rapporto tra cibo e corpo scoprendo i ritmi della natura.
 

3C
La Valpolcevera nella guerra di Resistenza.
Geologia il territorio Ligure -  La Valpolcevera.

1D
Gli alberi: a spasso nel bosco; la natura insegna.

2D
I prodotti della terra e le sagre di paese. Prodotti autoctoni e prodotti importati dopo le esplorazioni geografiche

3D
Il recupero del territorio: Valpolcevera: terra da riscoprire e tutelare ( L’Antologia di Spoon River a Murta)

1E
Lungo il  Polcevera c’è vita: il bacino idrogeologico del Polcevera; la storia del fiume; Geologia della Valpolcevera
L’acqua dal punto di vista chimico e fisico.
“Allerta”: quando il fiume fa paura

 
 

Il giardino segreto

Noi insegnanti abbiamo una grande responsabilità: coltivare le menti dei giovani, guidarli nella loro crescita e cercare, in collaborazione con le famiglie, di farne futuri cittadini responsabili! Siamo convinti che il "concime" migliore per far crescere uomini e donne con solide radici e rami svettanti verso il futuro siano i libri, lettura, la cultura.A scuola abbiamo uno spazio biblioteca ben fornito che la 3B, guidata dai suoi insegnanti, cercherà di far rivivere,  proprio come accade nel bellissimo libro "Il Giardino segreto" di Frances Burnett. Ecco il progetto: 


 “Il giardino segreto”

Recuperiamo e valorizziamo la biblioteca scolastica


«Uno di quei giardini è chiuso. Da dieci anni non ci va più nessuno».
«Come mai?», chiese Mary quasi inavvertitamente. Ecco un’altra porta chiusa che andava ad aggiungersi alle cento di quella misteriosa casa.
«Mr Craven lo fece chiudere quando sua moglie morì all’improvviso. Era il giardino che lei preferiva, e lui non vuole che nessuno ci metta piede. Così, chiuse la porta, poi scavò una buca e seppellì la chiave… [...]»
(Pagina 42)

Obiettivi
1. Comprendere il funzionamento di una biblioteca
2. Progettare interventi per migliorare la biblioteca scolastica
3. Migliorare l'ambiente della biblioteca (realizzare pannelli decorativi, ordinare i materiali, organizzare gli spazi)
4. Proporre attività di lettura (per la scuola e il territorio)
5. Presentazione del lavoro sul sito

Ho rubato un giardino. Non è mio. Non è di nessuno. Nessuno lo vuole, nessuno lo cura, nessuno ci va mai. Lo lasciano morire, forse è già morto, non lo so.
(Mary rivela il suo segreto a Dickon)
(Pagina 88)

 Attività 

1. Visita alla Biblioteca Piersantelli (Bolzaneto)

2. Visita alla Biblioteca internazionale per ragazzi De Amicis (Porto Antico)

3. Descrizione del funzionamento delle biblioteche

4. Analisi: cosa può rendere viva una biblioteca? (Scrittura)

5. Progettazione e allestimento dello spazio

6. Programmazione di attività per valorizzare la biblioteca scolastica

7. Descrizione del lavoro svolto (relazione, presentazione power-point, sito)



martedì 28 ottobre 2014

24 settembre: Giornata Canadese dell'Albero

Il nostro viaggio comincia da lontano. Partiamo dal Canada e dalle sue sconfinate foreste, polmoni verdi del nostro pianeta. Ogni anno il governo canadese promuove una giornata di sensibilizzazione sull'importanza degli alberi per la salute del nostro pianeta.  Il motto della giornata è: Trees make their part, let's do ours! (Gli alberi fanno la loro parte, facciamo la nostra!). Oltre a celebrare la bellezza e la bontà di questi giganti centenari, i canadesi si rimboccano le maniche  e piantano nuovi esemplari per rimpiazzare gli alberi abbattuti.
La prima attività didattica svolta è in lingua inglese:
Prendiamo spunto dal video: https://www.youtube.com/watch?v=2-OoHjjh5fM&noredirect=1
 per riflettere sui benefici che gli alberi hanno per gli altri esseri viventi. Approfondiamo l'argomento con la canzone Trees https://www.youtube.com/watch?v=2-OoHjjh5fM&noredirect=1
Poi riassumiamo i contenuti acquisiti nel cartellone esposto nell'altrio della scuola:

venerdì 17 ottobre 2014

Il progetto

Questo blog nasce da un progetto educativo molto impegnativo che si propone come obiettivo quello di guidare i ragazzi verso un impegno attivo nei confronti dell'ambiente, a partire dalla riscoperta del proprio territorio. Il percorso che intraprendiamo durerà un anno scolastico. Ogni classe darà il proprio contributo, sviluppando l'argomento da angolazioni diverse.
Ecco alcune tematiche proposte:
Alla scoperta della Valpolcevera: geologia, storia e tradizioni del nostro territorio
I prodotti della nostra terra: mangiare sano per vivere meglio
Le stagioni e il mondo contadino
Gli spazi verdi del nostro quartiere
Il Polcevera: la vita lungo il torrente
Una valle, tanti quartieri: percorso e percorsi lungo la Valpolcevera
La Spoon River Anthology della Valpolcevera: voci e storie dal cimitero di Murta
Gli alberi: testimoni del tempo e custodi della vita
Raccontare gli alberi
Il futuro della terra:  viviamo in un mondo che cambia?
Il futuro sostenibile parte dalle nostre scelte
La cultura dei nativi americani e il rispetto per la terra.
Gli elaborati prodotti saranno pubblicati, perchè ogni esperienza di questo percorso formativo possa essere condivisa e diventare spunto di riflessione non solo per i ragazzi, ma anche per le loro famiglie e per quanti ci leggeranno.